TikTok “É una cosa seria”. Parola di Zuckerberg.
4 Ott, 2019
“Uso frammenti del carattere degli altri per costruire il mio” disse il leader dei Nirvana, Kurt Cobain. La stessa strategia sembra essere stata adottata da Instagram. I rumors delle scorse settimane trovano, infatti, sempre più conferme: a Menlo Park puntano a replicare alcune funzioni di Tik Tok. Nessuna sorpresa, ma solo un’ulteriore conferma: TikTok non è un gioco da bambini!
Il primo ottobre la rivista The Verge ha pubblicato un audio rubato a Mark Zuckerberg destinato a far discutere. Nella registrazione il padre dei social si è espresso riguardo a diversi temi tra i quali l’avanzamento delle tecnologia cinese ed il servizio di videosharing era in cima alla lista: “TikTok è una novità. É la prima piattaforma internet costruita da un gigante cinese della tecnologia che sta avendo un discreto successo anche fuori dall’Asia…. Lo stiamo studiando, per capire come seguire questo trend”. Un motivo in più per inserire il social cinese nelle prossime strategie di marketing perché, parola di Zuckerberg: “It’s good, It is a real thing” e se lo dice lui c’è da crederci.
Negli ultimi due anni eri un po’ distratto e non sai cos’è TikTok? Si tratta di un social nato in Cina che, in breve tempo, ha conquistato l’Asia e poi, come naturale, il resto del mondo connesso. A luglio 2019 gli utenti mensili attivi della piattaforma erano 500 milioni quasi tutti della Generazione Z* e l’app è nella top ten dei download non game per cellulari**. In pratica, TikTok è un ottimo modo per comunicare a suon di video, della durata massima di 60 secondi, con una fascia di pubblico normalmente difficile da intercettare. Come accade per tutte le novità, il rischio di disperdere risorse importanti senza ritorni immediati è alto. In questo caso, però, il gioco vale la candela e infatti molti brand di alto livello si sono buttati in questa nuova frontiera del marketing. TikTok resta comunque un territorio in buona parte inesplorato. Ecco perché come sempre vale la regola d’oro del “Chi primo arriva meglio alloggia”.
Tra i primi brand a buttarsi in questa nuova avventura c’è il marchio Guess che recentemente ha utilizzato TikTok per la campagna #InMyDenim e Universal Pictures che ha ingaggiato i primi Influencer della piattaforma per lanciare la produzione: “The House with a Clock in its Walls“. Il premio per la campagna più originale, però, se lo è, al momento, aggiudicato McDonald’s Malesia, dopo aver sfidato gli iscritti di TikTok a perfezionare un balletto dedicato al BigMac. Un gioco che ha coinvolto i teenager e non solo di mezza Asia.
Per non rimanere al palo, allora, è il caso di iniziare a chiedersi: “Come faccio a far conoscere il mio brand attraverso TikTok?” Detto che la parole chiave sono “video” ed “interazione” (in questo senso non una grande novità), le azioni possibili all’interno della nuova piattaforma sono cinque:
Brand Takeover: Si tratta di una forma di preroll che si inserisce nel flusso dei video generato dagli utenti, un contenuto che può portare ad una classica landing page o ad un hashtag challenge (se non sai cos’è continua a leggere). Attenzione! TikTok non vuole correre il rischio di essere sommerso dalla pubblicità, ecco perché questo genere di inserzioni possono essere visualizzate da un utente una sola volta al giorno. Tira bene e sbaglia poco se vuoi arrivare al tuo target.
Hashtag Challenge: Il challenge è la vera novità di questo social, un po’ perché al contrario di Facebook e come accade su Instagram gli # qui servono davvero, un po’ perché è proprio attraverso questa modalità che su TikTok si sviluppa l’interazione. In pratica si tratta di sfide lanciate dagli utenti e dai brand a ripetere o simulare un comportamento o un semplice movimento. Un meccanismo che ha affascinato anche Jimmy Fellon, conduttore del The Tonight Show. La star americana durante le sue trasmissioni si esibisce e invita i suoi ospiti a partecipare alle challenge. “Per gli ascolti o per gli sponsor? No, puro divertimento” ha dichiarato.
Influencer: Chiara Ferragni spostati, in molti scommettono che dopo Youtube e Instagram la prossima generazione di testimonial si formerà all’interno di TikTok ed infatti nel social ci sono già delle vere e proprie celebrità chiamate muser. Come per le altre piattaforme, la forza degli influencer di TikTok può essere nativa o derivare da altre attività, ma per attirare l’attenzione dei giovanissimi serve essere creativi, davvero tanto. Se non l’avete ancora fatto date un’ occhiata e scoprirete tanti talenti nascosti. Attenzione, TikTok crea dipendenza.
In-Feed Native Video: video in formato verticale mostrati nella sezione “For You” della durata massima di 15 secondi che possono contenere una call to action. Tempi e modi che ricalcano le storie di Instagram a cui siamo ormai abituati. Chi copia chi?
Branded Lenses: Si tratta di maschere simili a quelle di Snapchat e Instagram personalizzate e utilizzabili dagli utenti e create dalle aziende.
Instagram o Tik Tok? Sgombriamo il campo, un social non esclude l’altro. Impossibile inoltre prevedere se la mossa di Instagram, che come anticipato sta per lanciare delle funzioni “copia” di quelle dei video di TikTok frenerà la crescita di questo nuovo social come avvenuto in passato per Snapchat. Alcuni indizi fanno, però, supporre il contrario. La UX Design della piattaforma non è avanzata, anzi diciamo pure che è abbastanza confusa, eppure il social funziona e continua a crescere. La forza di TikTok, infatti, sembra risiedere nel suo pubblico. La Generazione Z ha trovato una voce. La sfida ora è ascoltarla.
*Digital in 2019 – Social Media Marketing & Management Dashboard – Hootsuite
**Dati AppStore e Playstore
Le nostre riflessioni
06.11.19