SOCIAL MEDIA TREND 2020: ISTRUZIONI PER L’USO
30 Dic, 2019
Il nuovo anno è alle porte. Cosa ci riserverà?
Per le questioni personali, chiedete a Paolo Fox.
Per i Social Media Trend, invece, potete fidarvi di noi.
Ecco le 5 tendenze del 2020 che proprio non potete non conoscere, per impostare le strategie migliori e i contenuti più efficaci.
TIKTOK
Negli ultimi mesi non si parla d’altro e nel 2020 se ne parlerà ancora di più. Se non sai cos’è probabilmente vivi su Marte (oppure non hai letto il nostro approfondimento di Ottobre): si tratta di un social nato in Cina che ha conquistato rapidamente l’Asia e poi, come naturale, il resto del mondo connesso. Stando ai dati di Sensor Tower Store Intelligence TikTok nel terzo trimestre di quest’anno ha raggiunto la cifra di 1.5 miliardi di download – il 6% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – di cui 176.5 milioni soltanto nel periodo compreso tra Luglio e Settembre 2019.
Tra i primi a buttarsi in questa nuova avventura ci sono brand come Guess, che ha utilizzato TikTok per la campagna #InMyDenim, RedBull che sfrutta il linguaggio della piattaforma per veicolare la sua identità e ovviamente Mc Donald’s con la sua ormai nota #bigmactiktokchallenge.
Sulla piattaforma stanno anche iniziando a sbarcare celebrites e artisti come Fiorello, Michelle Hunziker, Chiara Ferragni, Sfera Ebbasta, programmi tv come X-Factor e società di calcio come l’Inter. E arrivata anche la politica: Matteo Salvini ha recentemente aperto un profilo su cui ogni giorno condivide contenuti.
Perché è così importante monitorare questo trend? Principalmente per tre motivi. Il primo è il target: l’inafferrabile, liquida e difficilissima Generazione Z. Imparare a comunicare nella loro lingua diventerà la chiave per accedere ai loro desideri e per soddisfare i loro bisogni. Il secondo motivo, infatti, è la tipologia di contenuto: puro intrattenimento, pensato e ritagliato a misura di smartphone. Il terzo è invece il cambio di paradigma del modo in cui i giovanissimi si approcciano alla comunicazione di se stessi: brace yourself, sta finendo l’epoca della finta perfezione di Instagram! Largo invece alla spontaneità e all’autenticità, i nuovi valori degli under 20.
INFLUENCER MARKETING: PIÙ QUALITÀ E VALORI AFFINI AI BRAND
E se spontaneità e autenticità la faranno da padrone, anche i modelli di riferimento si adatteranno al trend. Sebbene infatti nel 2019 in Italia siano stati spesi dalle aziende mediamente 63 mila euro per attività di influencer marketing, spesso succede che i big di Instagram & Co non riescano ad essere coerenti nelle azioni e a raccontare una storia vera, andando ad inficiare la delivery del messaggio. (1)
Per contrastare alcuni rischi (come ad esempio il finto engagement), i brand si sposteranno dagli influencer macro a quelli micro: personalità di nicchia che offrono comunità personalizzate fortemente ingaggiate, in grado di offrire nuove opportunità e convertire in maniera più efficiente gli investimenti dei brand (2). Affinità con i valori aziendali e con il target di riferimento diventeranno i principali criteri di scelta degli influencer, molto più che dell’Engagement Rate e del numero di follower.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
L’intelligenza artificiale è entrata nel nostro lavoro da tempo, ma le potenzialità attuali non erano mai state raggiunte prima: l’interazione digitale produce sempre più dati aprendo le porte a una serie di algoritmi non utilizzabili in passato e sempre più precisi.
Il social listening, la sentiment analysis e tutte le attività riconducibili all’intelligence dei social media (e non solo) prenderanno sempre più piede grazie alla maggiore quantità di dati e dal grado di affidabilità sempre più alto del machine learning. Le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, come l’image recognition (già usata da piattaforme come TalkWalker e Buzzoole) o come l’analisi dei video, diventeranno un luogo comune e vedremo sorgere più opportunità che consentiranno agli esperti di marketing e PR di lavorare più velocemente, in modo più strategico.
Fonte: TalkWalker
AR E VR
Parliamo di realtà aumentata (AR) e di realtà virtuale (VR) da diversi anni, ma il 2020 sarà l’anno in cui potranno entrare davvero nelle campagne di marketing, con usi molto più pratici e alla portata di tutti (o comunque di molti).
Le prime applicazioni dell’AR in tal senso le abbiamo già viste con l’ormai nota app IKEA Place, ma anche più semplicemente con i filtri di Instagram: da agosto 2019 la piattaforma ha infatti dato la possibilità di creare nuovi filtri facciali nelle Story anche agli utenti con Spark AR Studio, un software che consente di creare in modo semplice il proprio filtro e (una volta ricevuta l’approvazione da Facebook) metterlo online, monitorandone anche le performance.
Quello che prima era inaccessibile ai più diventa sempre più semplice, chiedendo a brand e utenti di diventare Creators per restare al passo con i tempi – e a noi, come agenzie, di sperimentare cose mai fatte prima. Le potenzialità sono infinite, basti pensare al Retail: già dallo scorso Ottobre, per esempio, alcune compagnie che vendono i propri prodotti su Instagram potranno aggiungere un’opzione di prova in realtà virtuale alle proprie pagine. All’inizio, questa funzione sarà limitata ai cosmetici (con marchi come Mac e Nars) e agli occhiali (Warby Parker e Ray-Ban), ma nel tempo sarà disponibile anche per altri oggetti.
Fonte: Mashable
L’idea non è nuova: già nel 2018, ad esempio, DISKO ha realizzato per Alfaparf Milano l’app Officina del colore, grazie a cui è possibile scoprire in anteprima l’effetto delle colorazioni Alfaparf Milano direttamente sui propri capelli grazie, appunto, all’AR.
La grande innovazione promessa da Instagram è però che l’intera esperienza rimarrà dentro i confini del social network: testing e acquisto compreso. La speranza è ovviamente anche quella che gli utenti condividano le prove dei prodotti con i loro followers che a loro volta potranno essere acquirenti. La tecnologia di base è la stessa di Spark AR Studio. (3)
Anche la VR avrà sempre più successo: grazie ai visori Oculus Rift o Oculus Go, Samsung Gear VR e Google Cardboard, si potrà entrare in una realtà virtuale e immersiva utilizzando semplicemente lo smartphone. Un esempio nostrano è Italia Virtual Reality, una app creata dall’ENIT per il marketing territoriale, per scoprire le bellezze del nostro Paese e viverle da un punto di vista… unico.
SOCIAL MEDIA WELLNESS
Gli utenti stanno diventando sempre più consapevoli di come l’immersione continua e quotidiana sui social stia influenzando la loro salute mentale. Sia su IOS che su Android è ormai possibile vedere quanto tempo si passa sui social network e proliferano app come Social Fever, che aiuta a combattere la dipendenza da smartphone monitorando i tempi di utilizzo delle applicazioni preferite e incoraggiando le persone a dedicarsi ad altre attività offline.
Nel 2020 si avrà una maggiore consapevolezza del tempo trascorso online e ci saranno sempre più campagne che incoraggiano gli utenti a fuggire dal mondo digitale per passare più tempo in quello reale (#digitaldiet o #digitaldetox) . (4) Non disperate! È un cambio di paradigma che, se compreso, vi permetterà non solo di sopravvivere ma di innovare radicalmente il vostro approccio strategico. L’importante infatti sarà ragionare in maniera integrata e globale in accordo con i brand, puntando su una comunicazione figital (fisica + digital) che comprenda nuovi touchpoint.
Come tutti i cambiamenti, dobbiamo prepararci ad affrontare anche questo trend creando progetti che abbiano sempre più valore e qualità: vacillando la variabile tempo, sarà importante pensare a strategie capaci di farci emergere dal coro.
Fonti:
- Influencer Marketing Report 2019 – Seconda Edizione a cura di IED e AKQA
- e (4) Social Media Trends 2020 a cura di TalkWalker e Hubspot
- Mashable Italia
Le nostre riflessioni
06.11.19